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Problemi con addolcitori e osmosi inversa

News pubblicata in data: 20 Settembre 2023

Ciao amici, oggi parliamo di addolcitori ed impianti ad osmosi inversa. Sì, quei dispositivi che dovrebbero rendere l’acqua della nostra casa più pura e salutare, ma che invece sembrano essere più impegnativi di un cucciolo di labrador.

Prima di iniziare, voglio fare una premessa: non sto dicendo che questi dispositivi non funzionino. Al contrario, possono essere molto efficaci. Il problema? Sono difficili da mantenere, costosi e, diciamocelo, un po’ noiosi a volte.

Gli addolcitori, perfetti per fare palestra

Gli addolcitori d’acqua sono dispositivi progettati per rimuovere il calcare dall’acqua, migliorando così la sua qualità e la durata delle nostre lavatrici e lavastoviglie. Ma, come ogni cosa in questa vita, non sono perfetti. Vediamo insieme quali sono i problemi degli addolcitori più comuni.

Riconoscere che il nostro addolcitore sta avendo una brutta giornata non è difficile. Ecco alcuni dei segnali più comuni:

  • Riduzione del consumo di sale: se il tuo addolcitore non ha più fame di sale come prima, potrebbe avere bisogno di riparazioni.
  • Acqua meno schiumosa: se l’acqua addolcita produce meno schiuma con il sapone, il sistema di decalcificazione potrebbe avere problemi.
  • Aumento della durezza dell’acqua: se l’acqua diventa più dura, significa che il calcare sta facendo ritorno.

La fine del sale

La maggior parte degli addolcitori funziona scambiando ioni calcio e magnesio con ioni sodio. Ma cosa succede quando il sale si esaurisce? Semplice, l’addolcitore smette di funzionare. La soluzione? Riempire il serbatoio di sale e attendere che torni a funzionare normalmente.

Prendi – vai al supermarket – compra 5 sacchi di sale da 25 kg – caricali in macchina – torna a casa –  scarica 5 sacchi di sale da 25 kg – aprine uno – vuotalo nel serbatorio del sale. Divertente direi!

Portata dell’acqua

Un altro problema comune è quando l’acqua smette di entrare nell’apparecchio o lo fa in maniera irregolare. In questo caso, la soluzione è chiamare un idraulico per risolvere l’incidente.

E sperate che non ci sia una contaminazione batterica delle resine!

L’Osmosi inversa, un po’ troppo complicata forse

Gli impianti ad osmosi inversa funzionano separando una soluzione ricca di sali (lo scarto) da una più leggera (il permeato). Ma anche qui ci sono dei problemi. Vediamo quelli più comuni.

Riduzione dello scarto

Lo scarto di un impianto ad osmosi inversa può essere visto come il punto debole del sistema. Ridurlo è possibile, ma ci sono dei limiti ben precisi. Ad esempio, aumentare la pressione del circuito può far produrre di più alle membrane, ma questo può portare a incrostazioni e diminuire la durata delle membrane stesse.

Insufficiente quantità di acqua

Se la rete idrica non fornisce una sufficiente portata/pressione, la tentazione può essere quella di aumentare il permeato a scapito dello scarto. Ma questa scelta può portare alla cavitazione della pompa e quindi ad una sua usura precoce.

Manutenzione, un costo nascosto

Una delle grandi verità sugli addolcitori e gli impianti ad osmosi inversa è che richiedono una manutenzione regolare. E questa manutenzione può essere costosa.

Per gli addolcitori, ad esempio, è necessario controllare il consumo di sale per poterne anticipare la fine e sostituirlo periodicamente. Inoltre, potrebbe essere necessario sostituire le bottiglie di resina che assorbono la calce, un processo che i produttori di addolcitori consigliano di fare ogni 7-10 anni.

Per gli impianti ad osmosi inversa, la manutenzione è ancora più impegnativa. I filtri a carboni attivi e a sedimenti devono essere sostituiti ogni 6 mesi, mentre le membrane hanno un’autonomia di circa 3 anni. Ma attenzione: la durezza dell’acqua può ridurre notevolmente l’autonomia della membrana.

Inoltre, entrambi i dispositivi possono avere problemi con la contaminazione da batteri, soprattutto se sono collegati direttamente ad un pozzo.

Un possibile compromesso?

Che merita almeno un cenno è ExtraH2O, un brevetto innovativo che utilizza campi elettrici pulsati per eliminare batteri, funghi e virus nell’acqua e trasformare il calcare da nemico ad alleato utilizzandolo per ripulire le tubature dalle incrostazioni minerali e organiche. Va applicato all’inizio dell’impianto domestico, quindi effettua un’azione su tutta la casa, garantisce la potabilità dai rubinetti, vaporizza istantaneamente il cloro a contatto con l’aria, ed aumenta l’efficienza degli elettrodomestici e dei sanitari. La manutenzione? Solo il cambio del filtro 1 volta l’anno. Credo meriti almeno uno sguardo.

Conclusione

Gli addolcitori e gli impianti ad osmosi inversa possono essere utili, ma sono anche complicati, costosi e difficili da mantenere. Prima di acquistarne uno, assicuratevi di essere pronti a dedicare tempo e denaro alla sua manutenzione.

L’acqua è un bene prezioso. Non sprechiamola. Quindi la prossima volta che pensate di acquistare un dispositivo di filtraggio dell’acqua pensateci due volte. Valutate prima la tecnologia disponibile sul mercato ed i costi che dovrete sostenere poi nel tempo.

Alla prossima amici!